L’Alta Sartoria Artigianale Italiana
L’Alta Sartoria Artigianale Italiana
Quando nasce la sartoria artigianale italiana?
Alcuni indicano come nascita della sartoria artigianale italiana il medioevo, tra il XIII ed il XIV secolo, altri intorno al 1575, quando fu istituita l’Antica Università dei Sartori, voluta da Papa Gregorio XIII, chiusa nel 1801 e poi riaperta nel 1947 ad opera del mastro sarto Amilcare Minnucci, in via Rasella a Roma. Ancora oggi, lo scopo principale della attuale Accademia dei Sartori è la promozione e la tutela del patrimonio storico della categoria sotto tutti gli aspetti, sia quelli legati alla tradizione e alla cultura dell’abito sartoriale su misura, sia quelli relativi alla formazione professionale e alla valorizzazione del prodotto.
Negli anni successivi, dal 1861 al 1946, la moda italiana è di alta qualità ma non ha ancora un proprio carattere nazionale. Difatti, molti dei laboratori sartoriali di allora si rifanno alla moda francese per gli abiti delle donne e alla moda inglese per gli abiti degli uomini. E’ grazie al successo riscosso da Giovanni Battista Giorgini, il 12 Febbraio 1951, nel corso della sua sfilata, che la moda italiana si fa notare e si afferma a livello internazionale. Negli anni ottanta la moda italiana diventa internazionale e nasce finalmente il Made in Italy, ancora oggi famoso in tutto il mondo ed esempio positivo di genialità e spirito imprenditoriale, tipico di un’Italia in pieno sviluppo economico e sociale.
Entriamo in un laboratorio sartoriale artigianale
Per comprendere meglio l’arte ed il pregio di un capo sartoriale è opportuno approfondire gli aspetti più significativi del nobile lavoro artigianale del sarto; un lavoro che si comincia solo per passione, con il supporto del proprio talento e di una adeguata preparazione tecnica, recuperando tecniche antiche nel solco della migliore tradizione sartoriale italiana.
La confezione di un abito sartoriale prevede diverse fasi, dal disegno dell’abito, alla scelta del tessuto più indicato per la realizzazione di quel preciso abito, allo sviluppo del cartamodello, al taglio dei pezzi di tessuto e al loro assemblaggio (imbastitura a mano), per la prova del capo, la cucitura a mano ed a macchina e, infine, le rifiniture che dovranno essere eseguite rigorosamente a mano.
Il lavoro in sartoria artigianale ed il rapporto con il cliente
L’ascolto e l’interpretazione della personalità e del gusto del cliente, donna o uomo, è alla base del buon risultato di un capo sartoriale su misura. Un tratto di matita su un foglio bianco e l’idea comincia a prendere forma: una sorta di identikit del look del cliente.
Fondamentale per ottenere l’effetto desiderato è la scelta, con particolare attenzione alla qualità, dei tessuti, dei filati ed altri articoli di merceria.
Le misurazioni del corpo del cliente, in ogni sua parte, faranno del capo una seconda pelle, eliminando ogni piccolo difetto estetico che dovesse presentarsi. Sulla carta viene riprodotto il modello del capo e, successivamente, il tessuto viene tagliato e modellato sul manichino. Prima prova, con gli ultimi e definitivi interventi di modellamento. Il tocco finale è rappresentato dalle perfezione delle rifiniture e dalla cura dei dettagli.
In base alle diverse situazioni, si possono proporre alla cliente modelli già pronti tra cui scegliere, oppure creare un modello nuovo e originale, su precisa indicazione della stessa cliente.
Ma le attività in sartoria non si limitano alla confezione di nuovi abiti. Difatti, accade spesso che nel guardaroba vengano accantonati capi di pregio dalla linea non più attuale.
In tal caso, capispalla, giacche, tailleur, abiti da cerimonia, pantaloni, gonne ed anche cravatte possono tornare a nuova vita con interventi di restyling che conferiscono un tocco di modernità e comodità, lasciandone inalterato il pregio.
Desideri diventare sarta?
Diventare sarta è un’ottima scelta per chi apprezza il lavoro artigianale ed è interessato a tessuti, vestiti e moda. È un mestiere affascinante che richiede manualità, estro creativo, e al tempo stesso grande precisione.
Quest’arte ha bisogno di quel ricambio generazionale estremamente importante per assicurare nuova linfa vitale alla sartoria artigianale italiana. Pertanto, chi desidera avvicinarsi alla professione della sarta può seguire un corso di sartoria professionale, per imparare a realizzare qualsiasi tipo di capo. I corsi permettono di acquisire conoscenze teoriche sulla terminologia sartoriale, sulla merceologia tessile (tessuti, filati, stoffe), sulla classificazione dei vestiti e delle taglie, e competenze pratiche per prendere le misure, creare cartamodelli, segnare e tagliare il tessuto (taglio in aperto, doppio e sbieco), cucire a mano con ago e filo, utilizzare macchine da cucito, da ricamo, taglia-cuci e ferri da stiro.
Inoltre, una sarta può approfondire la propria formazione e acquisire competenze specifiche per diventare stilista, modellista oppure ancora designer tessile.
Una sarta può lavorare in diversi ambienti, dai piccoli laboratori di riparazioni sartoriali fino agli atelier.
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